Perché scegliere un anno all’estero: studiare per un lungo periodo all’estero è un’opportunità di crescita e apprendimento che cambierà la vita dei vostri ragazzi in modo significativo ma non tutti sono pronti e il vostro aiuto può essere importantissimo.
La conoscenza di una lingua straniera è essenziale per affrontare con successo un anno di studio all’estero, dove non solo la vita quotidiana, ma anche il percorso scolastico dei ragazzi saranno in un’altra lingua.
Prepararsi in anticipo, immergersi in una cultura diversa e condividere esperienze con una famiglia ospitante attentamente selezionata sono solo alcune delle straordinarie sfide e opportunità che li aspettano.
In questo articolo, esploreremo i vantaggi del quarto anno di studio all’estero e come questa esperienza unica li aiuterà a crescere, imparare e arricchirsi in modo significativo.
Come prepararsi per un anno all’estero?
Un anno all’estero è un periodo che solitamente dura da 9 a 12 mesi scolastici. Una volta arrivati all’estero, il trasferimento sarà agevole grazie all’organizzazione del nostro partner in loco.
Un referente locale, il tutor, o un membro della famiglia presso cui alloggerai o un taxi, accoglierà i ragazzi all’aeroporto e li condurrà facilmente a destinazione, inclusa la nuova scuola, che sarà completamente diversa da quella italiana che hainno frequentato fino a quel momento. Inizialmente, potrebbero provare un mix di felicità e insicurezza, ma possiamo assicurare, basandoci sulla nostra pluriennale esperienza, che si abitueranno facilmente alla nuova vita all’estero.
È importante raccomandare loro di integrarsi al più presto e fare amicizia con i nuovi compagni di scuola, partecipando regolarmente alle lezioni e alle attività proposte. Questo renderà tutto più semplice e glii permetterà di affrontare al meglio l’esperienza all’estero.
Il momento dell’arrivo a scuola sarà agevolato dal tutor scolastico che li accompagnerà durante tutto l’anno all’estero.
Sarà il punto di riferimento per tutte le informazioni relative al primo giorno di scuola: insieme guarderanno il piano di studi, spiegherà l’organizzazione dei corsi e della scuola in generale, e risponderà a tutte le domande e dubbi. Questo referente sarà al fianco dell’Exchange Student per tutto il periodo all’estero.
Inoltre, è previsto anche il supporto di un referente locale, una persona del posto che segue gli studenti internazionali in una determinata area. Questa persona conosce il funzionamento del programma, le potenzialità della scuola e le caratteristiche della propria famiglia ospitante. Sono previsti incontri periodici con questa persona che potrà essere contattata via email o telefono durante tutto il periodo di soggiorno all’estero.
Quindi, lo studente non si sentirà mai sola o solo. Anche la famiglia ospitante aiuterà a inserirsi nella nuova realtà, presentando la zona in cui abiteranno, introducendo i ragazzi a nuovi amici e accogliendoli a casa nel migliore dei modi.
La famiglia ospitante è la prima fonte di supporto sul posto, e il tuo studente avrà già avuto modo di conoscerla prima della partenza tramite email, messaggi o videochiamate. Sarà il suo punto di riferimento lontano da casa, l’ambiente in cui costruirà un rapporto di fiducia e conoscenza duraturo nel tempo.
CHECKLIST PER PARTIRE PER UN ANNO ALL’ESTERO
DOCUMENTI ESSENZIALI
- Passaporto valido (con almeno 6 mesi di validità residua)
- Carta d’identità (per viaggi in Europa)
- Visto di studio (se richiesto dal Paese di destinazione)
- Lettera di accettazione della scuola/host family
- Certificato di iscrizione scolastica in Italia
- Fotocopie dei documenti (da lasciare a casa e portare con sé)
- Eventuali traduzioni giurate dei documenti richiesti
- Tessera sanitaria europea / assicurazione sanitaria internazionale
SANITÀ E VACCINI
- Controllo medico generale prima della partenza
- Vaccinazioni richieste dal Paese ospitante
- Farmaci personali con prescrizione (e copia in inglese)
- Kit di primo soccorso base
MATERIALE SCOLASTICO
- Zaino e astuccio
- Quaderni, penne, evidenziatori, dizionario bilingue
- Laptop o tablet (con caricatore internazionale)
- Adattatori elettrici per il Paese di destinazione
ABBIGLIAMENTO E OGGETTI PERSONALI
- Abbigliamento adatto al clima locale (inclusi cappotto e scarpe da pioggia se necessario)
- Abiti formali per eventuali occasioni speciali
- Pigiama, biancheria intima, calze
- Articoli da toeletta (spazzolino, shampoo, etc.)
- Asciugamani e biancheria da letto (se richiesti)
SOLDI E STRUMENTI DI PAGAMENTO
- Carta prepagata ricaricabile o conto corrente internazionale per lo studente
- Piccola somma di contanti nella valuta locale
- Copertura assicurativa contro furto e smarrimento
TECNOLOGIA E COMUNICAZIONE
- Telefono sbloccato per SIM locale
- Caricatore + power bank
- App utili scaricate (traduttori, mappe offline, contatti di emergenza)
- Gruppo WhatsApp con famiglia, scuola e tutor
VITA NELLA FAMIGLIA OSPITANTE
- Regalo di benvenuto per la host family (preferibilmente made in Italy)
- Informazioni sullo stile di vita e le abitudini della famiglia
- Eventuali allergie/intolleranze segnalate con anticipo
VIAGGIO
- Biglietto aereo di andata e ritorno (se richiesto)
- Assicurazione viaggio
- Trasferimento organizzato dall’aeroporto
- Bagaglio con etichetta e copia dei documenti all’interno
MENTALITÀ E PREPARAZIONE
- Disponibilità all’adattamento e alla flessibilità
- Apertura culturale e curiosità
- Consapevolezza delle regole scolastiche e familiari locali
- Incontro con il coordinatore prima della partenza
Il programma scolastico: cosa si studia, come funziona
Durante l’esperienza all’estero presso la scuola straniera scelta, ovviamente i ragazzi si trovano a sperimentare un sistema scolastico e di apprendimento completamente diverso da quello italiano, e che può variare da Paese a Paese.
Durante l’anno all’estero, che sia di sei mesi o tre mesi, non si seguirà il programma di studi della propria scuola italiana. Si sperimentenno invece metodi di studio diversi e approcci differenti con i professori del paese ospitante. Inoltre, ci sarà l’opportunità di partecipare a molte attività extracurricolari legate allo sport, alla cultura musicale e artistica, condividendo queste esperienze con i nuovi amici coetanei.
Sarà un percorso didattico coinvolgente e stimolante che offrirà nuove prospettive di apprendimento e crescita durante questo quarto anno all’estero.
Una conoscenza fluente di una lingua straniera è un requisito fondamentale per gli studenti che si apprestano a intraprendere un programma di studio all’estero. Non solo la vita quotidiana, ma anche il percorso scolastico si svolgeranno interamente in lingua straniera. Per prepararsi a questa sfida, gli studenti sono incoraggiati a esporre se stessi il più possibile all’uso della lingua del paese ospitante, guardando serie TV in lingua originale, scaricando canzoni e traducendo i testi, leggendo libri e cercando di fare conversazioni in lingua straniera anche prima della partenza.
La host family
L’arrivo all’estero è un momento emozionante, e uno degli aspetti più importanti è la famiglia ospitante con i ragazzi spenderanno un intero anno della loro vita. Questa famiglia è stata selezionata attentamente per garantire un’esperienza di alto livello e offrire un’opportunità di crescita culturale. La famiglia ospitante si candida con il desiderio di condividere la propria cultura e ospitare un giovane cittadino del mondo in un momento cruciale del suo percorso di crescita.
Le famiglie ospitanti possono essere di diversi tipi, con uno o due genitori, coppie con o senza figli, provenienti da diverse estrazioni sociali, religioni o etnie. Questo significa che le abitudini e le usanze della famiglia ospitante saranno diverse da quelle dello studente. Tuttavia, va ricordato ai ragazzi che questa è un’opportunità unica per imparare e aprirsi a nuove culture, scoprire e capire abitudini diverse dalla propria famiglia d’origine.
Gli studenti dovranno adattarsi alle abitudini e alle regole della famiglia ospitante, lasciando a casa le proprie e immergendosi completamente in una cultura diversa per poterla vivere appieno. Questa esperienza può essere una grande occasione di crescita personale e di costruzione di un rapporto significativo con la host family, che potrà durare anche negli anni a venire.
Guida per genitori consapevoli
Trascorrere un anno di studio all’estero durante l’adolescenza rappresenta per uno studente delle superiori un’opportunità di crescita unica, ma anche una sfida psicologica significativa. Il giovane si troverà improvvisamente a confrontarsi con una nuova cultura, nuovi ritmi e una diversa struttura familiare, sperimentando spesso sentimenti di nostalgia e senso di estraneità.
Gli aspetti psicologici più comuni includono:
- Adattamento culturale: vivere in un ambiente culturale diverso comporta inevitabilmente una fase di “shock culturale”. Lo studente potrebbe sentirsi disorientato di fronte a nuovi modi di fare e di comunicare. Questo disorientamento, se non affrontato, può influire sulla sua autostima e sul senso di sicurezza.
- Autonomia e indipendenza: lontano dai familiari, il ragazzo deve fare i conti con una maggiore autonomia. Questo lo porta a prendere decisioni quotidiane, a risolvere problemi in modo indipendente e a organizzarsi in un contesto sconosciuto. Inizialmente, questa responsabilità può essere fonte di stress, ma con il tempo rappresenta una tappa fondamentale nel suo percorso di crescita.
- Nostalgia e solitudine: è normale che il ragazzo, almeno nei primi tempi, sperimenti una forte nostalgia della famiglia e degli amici. In una nuova scuola e in una nuova città, costruire amicizie richiede tempo, e il senso di solitudine può influire sull’umore e sulla motivazione.
- Integrazione scolastica: affrontare un sistema educativo diverso da quello italiano può rivelarsi complesso. Lo studente dovrà adattarsi a metodi di insegnamento diversi, confrontarsi con standard accademici differenti e costruire relazioni con insegnanti e compagni, il che potrebbe generare un certo grado di ansia.
Il ruolo dei genitori nel sostenere il figlio durante l’adattamento:
Per i genitori, il periodo di studio all’estero del proprio figlio è un’esperienza che richiede equilibrio e consapevolezza. Essere preparati ad affrontare questo momento significa sapere come accompagnarlo senza appesantirlo. Ecco alcuni suggerimenti:
- Incoraggiare e mostrare fiducia: i genitori devono comunicare con chiarezza il loro sostegno e la loro fiducia nella capacità del figlio di adattarsi. Mostrare fiducia è essenziale per rafforzare l’autostima del ragazzo e incoraggiarlo a vivere l’esperienza con coraggio.
- Essere presenti ma non invadenti: mantenere un contatto regolare è importante, ma senza pressioni. Lasciare spazio al figlio affinché possa esplorare e costruire la propria quotidianità è essenziale. I genitori possono stabilire con lui una routine di chiamate o videochiamate che permetta di rimanere in contatto senza soffocare il suo bisogno di indipendenza.
- Accettare le difficoltà iniziali: molti studenti attraversano un periodo di difficoltà nei primi mesi. I genitori devono essere pronti a gestire eventuali segnalazioni di nostalgia o sconforto, rassicurandolo e ricordandogli che queste emozioni sono normali e temporanee.
- Promuovere il dialogo: incentivare il figlio a parlare delle sue esperienze e dei suoi sentimenti senza giudizio è fondamentale. I genitori dovrebbero ascoltare in modo empatico, evitando di minimizzare o drammatizzare le difficoltà che il figlio potrebbe descrivere.
- Sostenere l’integrazione culturale: incoraggiare il figlio a immergersi nella nuova cultura, ad esempio partecipando ad attività locali o frequentando nuovi amici, aiuta a rendere l’esperienza più ricca e meno disorientante. I genitori possono condividere con lui idee su come superare le barriere culturali e godere appieno di ogni opportunità.
- Prepararsi anche personalmente: infine, è importante che anche i genitori si preparino psicologicamente all’idea di non avere il proprio figlio accanto. Affrontare e accettare questo distacco è essenziale affinché possano trasmettere tranquillità e serenità al ragazzo, che percepirà il loro supporto senza ansie.
Un anno all’estero è un percorso di crescita che, con il supporto giusto da parte dei genitori, può trasformarsi in un’esperienza positiva e formativa, rendendo lo studente più maturo, resiliente e aperto al mondo.
Consigli per gli insegnanti
Consigli per preparare psicologicamente uno studente alla vacanza studio in Inghilterra
1. Parlare apertamente delle emozioni legate alla partenza
Prima ancora di concentrarsi sulla lingua, è importante creare uno spazio di dialogo dove lo studente si senta libero di esprimere le sue emozioni: entusiasmo, curiosità ma anche ansia o paura. Normalizzare questi sentimenti aiuta a ridurre il carico emotivo.
Cosa dire: “È normale sentirsi agitati prima di partire, anche gli adulti lo provano. L’importante è parlarne e prepararsi passo dopo passo.”
2. Rafforzare l’idea che ogni difficoltà sarà una crescita personale
Spiegare che vivere piccoli disagi (ad esempio, sentirsi spaesati o non capire subito tutto) fa parte dell’esperienza e sarà un’occasione per diventare più indipendenti e sicuri.
Attività utile: Invitalo a fare una lista scritta di cosa lo spaventa di più e poi insieme trovate delle possibili soluzioni. Questo abbassa l’ansia e dà strumenti concreti.
3. Rassicurarlo sull’inglese: non serve essere perfetti
Molti ragazzi temono di non “parlare abbastanza bene”. Ricorda loro che nessuno si aspetta la perfezione e che anche sbagliare fa parte del processo di apprendimento.
Consiglio pratico: Organizza in classe piccole simulazioni di dialoghi pratici (ordinare da mangiare, chiedere indicazioni, presentarsi) per allenarli a cavarsela nelle situazioni quotidiane.
4. Fargli visualizzare la sua giornata tipo all’estero
Aiuta lo studente a immaginarsi già lì, nella scuola, con i compagni, in famiglia. Questo esercizio mentale riduce l’ansia da ignoto e crea aspettativa positiva.
Esempio di domanda: “Secondo te, cosa ti piacerà di più della giornata tipo? La scuola? Le escursioni? La sera con la famiglia?”
5. Stimolare curiosità culturale e apertura mentale
Incoraggia lo studente a documentarsi su usi e costumi britannici, sulle città che visiterà o anche sul cibo. Più si sente preparato culturalmente, meno sarà spaventato dai cambiamenti.
Suggerimento: Consiglia la visione di serie TV o film britannici sottotitolati, come The Crown o Paddington, per abituarsi alla lingua e alla cultura.
6. Parlare del gruppo e del supporto reciproco
Se parte con dei compagni, sottolinea l’importanza di fare squadra e di sostenersi a vicenda nei momenti di difficoltà. Sapere di non essere soli aiuta tantissimo.
7. Allenarlo a chiedere aiuto in inglese
Insegna frasi chiave per chiedere aiuto se necessario, come: “Can you help me, please?” “I’m sorry, I didn’t understand. Can you repeat, please?”
Sapere di avere queste “armi linguistiche” dà sicurezza.
8. Preparare una piccola routine di benessere da usare in viaggio
Consiglia allo studente di portare con sé una cosa che lo fa stare bene (un libro, un diario, una playlist) e di ritagliarsi piccoli momenti per rilassarsi durante la giornata.
La chiave è fargli capire che il viaggio sarà una palestra di vita
Ricorda al ragazzo che tornerà con nuove amicizie, una lingua più forte e tanta sicurezza in più. Prepararsi psicologicamente non vuol dire eliminare la paura, ma accettarla e affrontarla insieme.
Il rientro a scuola dopo il periodo all’estero
Inoltre, è importante tenere presente che ci potrebbero essere materie scolastiche che non saranno disponibili all’estero, come il greco o il latino, che potrebbero richiedere uno studio individuale durante il periodo all’estero. Al momento del rientro, gli studenti riceveranno una sorta di pagella che riporterà le materie seguite e le valutazioni ottenute. In alcuni casi, i professori potrebbero anche fornire brevi valutazioni discorsive sul livello di impegno, coinvolgimento e interazione dimostrati durante il programma.
Per coloro che partecipano ad attività extrascolastiche che non prevedono voti, è consigliabile ottenere un attestato che potrebbe essere riconosciuto come crediti per il diploma di maturità, a seconda delle regole dell’Istituto scolastico di appartenenza. In conclusione, un anno all’estero rappresenta un’opportunità unica per migliorare le competenze linguistiche, apprendere nuove culture e sviluppare una mentalità aperta e globale.
Il rientro in Italia dopo un’esperienza all’estero è un momento cruciale per gli studenti che hanno scelto di vivere un anno scolastico fuori dal proprio paese.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha riconosciuto la valenza formativa di questa esperienza e ha definito linee guida per il reinserimento degli alunni al loro ritorno in Italia.
Tuttavia, le modalità di reinserimento possono variare a seconda dell’istituto scolastico di provenienza. Ogni scuola ha la possibilità di decidere come integrare gli studenti che sono stati all’estero per un periodo di tempo. Ad esempio, alcune scuole potrebbero prevedere una verifica delle competenze da svolgere a settembre, prima dell’inizio dell’anno scolastico, se lo studente è stato via per un anno. Ciò significa che durante l’estate del rientro, gli studenti dovranno studiare per prepararsi ai test.
Gli studenti che scelgono di seguire un anno all’estero devono essere consapevoli del fatto che dovranno recuperare argomenti e parti del programma di studio al loro ritorno in Italia, che sono fondamentali per il loro curriculum. Pertanto, la collaborazione con il consiglio di classe e il tutor assegnato prima della partenza è fondamentale.
Nonostante la diversità dei sistemi scolastici, dei programmi di studio e delle materie, il MIUR riconosce il forte impegno e la motivazione che spingono gli studenti a prendere questa decisione, nonché il fatto che abbiano affrontato lezioni e programmi in una lingua straniera. Si riconosce che gli studenti hanno dovuto confrontarsi con insegnanti e famiglie di un’altra lingua e cultura, cercando di inserirsi in modo armonioso e proficuo in un contesto diverso.
In ogni caso, la ripetizione dell’anno scolastico non può essere prevista, tranne in alcuni rari casi. Il riconoscimento del MIUR dell’esperienza di studio all’estero sottolinea l’importanza di questa opportunità di apprendimento internazionale e l’attenzione che viene posta sulla valorizzazione delle competenze acquisite durante l’esperienza all’estero.
Il rientro nella tua scuola italiana: Consigli e procedure da far seguire dopo l’esperienza all’estero
La prima raccomandazione è di verificare con il tutor scolastico di avere tutti i documenti necessari per la riammissione nella scuola italiana prima di partire per l’estero. Durante il periodo all’estero, i ragazzi devono cercare di accordarsi con un compagno di classe in Italia affinché invii gli appunti e li tenga aggiornati su ciò che viene studiato nella propria classe.
L’ideale è scegliere un compagno di classe che passi gli appunti più importanti e informi sugli argomenti più complessi in modo da poter recuperare il materiale di studio in modo adeguato.
Molti studenti decidono di affrontare alcuni argomenti anche prima della partenza, durante l’estate, in modo da portarsi avanti con le materie più difficili e arrivare preparati al loro ritorno in Italia.
La conoscenza della lingua straniera è quindi fondamentale per affrontare con successo un anno di studio all’estero. Non solo per quello che riguarda la vita quotidiana, ma anche il percorso scolastico visto che ovviamente sarà integralmente in lingua straniera, e quindi prepararsi in anticipo può permettere di affrontare questa esperienza in modo pmolto più sereno.
La famiglia ospitante, attentamente selezionata, offre un’opportunità di crescita personale attraverso la condivisione culturale e l’immersione in abitudini diverse. Le differenze culturali possono essere un grande valore per aprirsi mentalmente e costruire relazioni significative.
Sebbene alcune materie potrebbero non essere disponibili all’estero, lavorare individualmente e ottenere attestati di partecipazione ad attività extra-curriculari può essere utile per il percorso scolastico e la formazione degli exchange student. In sintesi, un anno all’estero permetterà ai tuoi rgazzi di realizzare iun sogno, di crescere personalmente e di acquisire preziose competenze linguistiche e culturali che li accompagneranno per tutta la vita.
FAQ PER INSEGNANTI – ANNO ALL’ESTERO
1. Perché dovrei consigliare l’anno all’estero ai miei studenti?
L’anno all’estero è uno dei percorsi più formativi per uno studente di lingue. Non solo migliora le competenze linguistiche in modo esponenziale, ma sviluppa autonomia, flessibilità mentale, apertura culturale e capacità di problem solving. Uno studente che ha vissuto un’esperienza all’estero torna più motivato e consapevole anche nel lavoro in aula.
2. È riconosciuto dal MIUR? Lo studente rischia di perdere l’anno?
Assolutamente no. Il MIUR riconosce formalmente l’esperienza di studio all’estero, purché effettuata tramite enti qualificati e con le dovute documentazioni. Il nostro staff segue famiglie e scuole passo dopo passo per garantire il pieno reintegro al rientro. L’esperienza viene valutata e convertita sulla base del percorso didattico seguito all’estero.
3. Posso consigliare l’anno all’estero anche a studenti con bisogni educativi speciali?
Sì, ogni caso va valutato con attenzione ma gli studenti con BES, DSA o esigenze specifiche possono partecipare. Offriamo supporto dedicato, contatto con le scuole partner e una preparazione personalizzata. L’insegnante di lingua può svolgere un ruolo chiave nel motivare e sostenere anche questi studenti nella scelta.
4. In che modo posso accompagnare le famiglie nel percorso di scelta?
Puoi segnalare loro l’opportunità, invitarle a partecipare a un nostro incontro informativo e affidarci le domande più tecniche. Forniamo brochure, materiali e supporto anche alla scuola. Organizziamo webinar e colloqui individuali per orientare correttamente studenti e genitori.
5. Ci sono bandi pubblici a cui gli studenti possono partecipare?
Sì, ad esempio il bando ITACA INPS, rivolto ai figli di dipendenti pubblici. Prevede borse di studio per trimestri, semestri o anni scolastici all’estero. Il nostro team supporta completamente le famiglie nella candidatura e nella scelta della destinazione.
6. In che momento del percorso scolastico è consigliato partire?
La classe quarta del liceo o degli istituti superiori è il momento ideale: lo studente ha acquisito le basi linguistiche e scolastiche per affrontare con successo un’esperienza formativa internazionale, e rientra in tempo per preparare la maturità con serenità.
7. È possibile coinvolgere più studenti dello stesso istituto?
Certo. Offriamo progetti anche su misura per gruppi di studenti, classi o indirizzi specifici. Questo consente alla scuola di creare continuità nel progetto didattico e ai ragazzi di vivere un’esperienza condivisa, pur restando in ambienti internazionali autentici.
8. Cosa succede se uno studente cambia idea prima di partire?
Offriamo condizioni chiare, polizze annullamento e un servizio di orientamento approfondito proprio per evitare ripensamenti. Tuttavia, siamo consapevoli che ogni studente ha tempi diversi: valutiamo ogni caso con attenzione e sensibilità.
9. Possiamo organizzare un incontro informativo per i genitori e gli studenti del mio istituto?
Sì, e lo consigliamo vivamente. Offriamo gratuitamente incontri online o in presenza con il nostro staff per illustrare programmi, rispondere ai dubbi e aiutare la scuola a diffondere consapevolmente questa opportunità. Contattaci per definire insieme modalità e calendario.
10. Come posso restare aggiornato sui programmi, novità e bandi attivi?
Puoi iscriverti alla nostra newsletter dedicata agli insegnanti oppure scriverci per ricevere materiali riservati. Organizziamo anche eventi di formazione, open day online e incontri tra docenti di lingue di tutta Italia.
Testimonianza a due voci: Anna e Chiara, un anno all’estero che ha cambiato tutto
Anna – insegnante di inglese, Bologna
“Ho visto in Chiara una luce particolare. Una curiosità per il mondo, per la lingua, per la cultura irlandese, che non poteva restare confinata fra i banchi di scuola. Così, un giorno dopo una verifica orale, le ho detto: ‘Chiara, perché non fai un anno all’estero? In Irlanda?’. Lei mi ha guardata con gli occhi spalancati. Non ci aveva mai pensato davvero.”
Chiara – 17 anni, studentessa
“All’inizio pensavo che fosse un’idea troppo grande per me. Ma poi ho iniziato a informarmi, ne ho parlato con i miei genitori, e più ne parlavamo, più mi sembrava possibile. E così… ho deciso di partire!”
Anna: “Consigliare a una mia studentessa di vivere un anno in un altro Paese non è stata una scelta leggera. Ma conoscevo Chiara e sapevo che ne avrebbe fatto tesoro. L’ho aiutata a scegliere l’Irlanda perché lì il sistema scolastico è accogliente, le famiglie ospitanti hanno una lunga tradizione, e il contesto è sicuro e stimolante. Avevo anche avuto ottimi riscontri da altri studenti in passato.”
Chiara: “L’Irlanda è stata un sogno. Ho frequentato una scuola a Cork e vissuto in una famiglia fantastica. Mi hanno trattata come una figlia. Ho migliorato il mio inglese tantissimo, certo, ma ho anche imparato a cavarmela da sola, a organizzarmi, a capire chi sono. Ho fatto amicizie vere, ho recitato in una recita scolastica, sono andata al ballo di fine anno… È stata la mia seconda vita.”
Anna: “Quando Chiara è tornata, aveva un accento irlandese leggero, un nuovo modo di argomentare, più sicurezza. Ma soprattutto, uno sguardo più maturo, più consapevole. La nostra classe è cambiata con lei. È diventata un esempio. E io, come insegnante, ho provato una soddisfazione difficile da descrivere.”
Chiara: “Non so come ringraziare abbastanza la professoressa Anna. Ha creduto in me. Se non avesse proposto questa idea, forse non avrei mai trovato il coraggio. Adesso sogno di tornare in Irlanda per l’università. E so che posso farcela.”
Cosa ci insegnano Anna e Chiara?
Che a volte basta un suggerimento, una parola detta al momento giusto da chi ci conosce davvero, per cambiare un futuro. L’anno all’estero non è solo un’esperienza formativa: è un investimento umano. Un’opportunità che ogni insegnante può offrire ai propri studenti più curiosi e motivati.